Crash, 2015

 

Certi risvegli li percepisco subito.

Ci ho fatto l’abitudine.

C’è un persistente disinteresse.

Verso tutto in generale e nulla in particolare.

Mi ci sveglio, forse ci ho anche dormito. Non posso far altro che assecondarlo.

Mi concentro su quel disinteresse, fino alla sera.

La sera nasconde un segreto.

La sera posso andarmene di nascosto.

Ho un’anima fragile come me, che conosce quel segreto; che sente il bisogno di andare a cercare la neve per fuggire il giorno.

Così andiamo, alla ricerca della neve.

Ci sono anziani, ogni volta, su quelle strade, che guidano macchine di epoche lontane e se ne vanno soli verso l’orizzonte.

Il tempo si è fermato ad un’epoca più sincera.

Verso cui andiamo. Verso cui speriamo di andare.

La neve è solo una scusa. Lo sappiamo entrambi, anche se non lo diciamo mai.

Quella ricerca è necessaria.

Ed è già più leggero quel disinteresse.

È già più lontano.

Come la voce di Battisti che sbatte contro i lampioni sempre più isolati.

Come la voce di Battisti che si perde nei vuoti congelati.

 

Quando troviamo la neve, la calpestiamo.

Poi facciamo ripartire il tempo, verso un giorno nuovo.

 

 

 

21.02.2016

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